Bosnia-Erzegovina, Serbia, Italia
Mostra fotografica di Chiara Fabbro
A cura del Servizio Immigrazione del Comune di Prato
Una mostra che in trenta scatti racconta le vite in transito dai Balcani. Persone che si sono lasciate alle spalle conflitti, persecuzioni o privazioni, alla ricerca di una vita dignitosa in Europa.
Durante il viaggio il fuoco diventa uno strumento di sopravvivenza fondamentale, per scaldarsi, cucinare e lavarsi. Uomini, donne e bambini provenienti da Afghanistan, Pakistan, Bangladesh, Iran o Siria, insieme ad altri paesi, non hanno altra scelta che pericolosi attraversamenti irregolari dei confini per poter raggiungere l’Europa.
I sistemi di accoglienza ufficiali lungo la rotta balcanica offrono spesso condizioni del tutto inadeguate e le persone migranti trovano pertanto rifugio in edifici abbandonati o accampamenti informali vicino al confine, in condizioni di vita estreme. Luoghi dove il tempo è sospeso tra la vita che hanno lasciato e la speranza per un futuro migliore. In mostra una trentina di foto che raccontano questo limbo ai margini e le storie di quelle “genti diverse venute dall’Est”, che forse così diverse non sono.