Coperte di famiglia dal Mulinnovo di Vernio alla Prato anni Cinquanta
Famiglie e aziende tessili hanno aperto i loro armadi e archivi per prestare coperte e cimeli simbolo della rinascita industriale del dopoguerra. Fra la carda e il filatoio nella grande sala del Mumat le coperte, i plaid e gli scialli degli anni Cinquanta. Per la mostra la comunità di Vernio, famiglie e collezionisti privati, hanno spalancato armadi e bauli facendo riemergere i capolavori di lana e lana cardata del Lanificio Val Bisenzio, nell’antica area produttiva del Mulinnovo. L’allestimento, promosso dal Comune di Vernio e realizzato dalla Fondazione CDSE nell’ambito della rassegna Prato50, è frutto di una lunga ricerca che ha coinvolto anche alcune delle più importanti aziende tessili del territorio: le aziende Cangioli 1859, che ha messo a disposizione per la mostra la famosa coperta Pinguino che ha fatto la storia degli anni ‘60, l’Industria Italiana Filati della famiglia Lucchesi, che ha prestato una preziosa coperta cardata del 1951, simbolo della rinascita tessile pratese nel dopoguerra, e l’azienda Pecci Filati, dell’omonima famiglia, produttrice di plaid scozzesi di gran moda alla fine degli anni Cinquanta. Particolare anche il coinvolgimento della tipografia Gori Filiberto, attiva dal 1956, che realizzò molte delle etichette e dei marchi che affiancavano quelle specifiche produzioni.